Confagricoltura Puglia: serve sospendere immediatamente l’avvio del Consorzio unico

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“Con l’avvicinarsi della data di varo del Consorzio di Bonifica del Centro Sud Puglia, prevista per il 1° gennaio 2024, desideriamo sottolineare la mancanza di interesse mostrata dal Governo regionale nel dialogare con le organizzazioni professionali agricole sul futuro dei Consorzi commissariati. Di conseguenza, chiediamo con fermezza l’adozione di un provvedimento per sospendere immediatamente l’avvio delle operazioni del Consorzio unico”, così Confagricoltura Puglia tramite il presidente Luca Lazzàro evidenzia i problemi legati all’attivazione del Consorzio che andrebbe ad accorpare i consorzi di Bonifica commissariati Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia e Ugento Li Foggi. Un ente unico comprometterebbe la possibilità di avere strutture efficienti vicine ai territori. “Da molto tempo, la nostra organizzazione sostiene la necessità di una revisione approfondita della legge regionale 1/2017. Questa normativa sembra ispirata a una volontà di rinnovamento radicale, simile all’abolizione delle province italiane, che alla fine è fallita. Riteniamo utopico pensare a un Consorzio unico per gestire una funzione così cruciale come la sicurezza dai rischi idraulici in un’area che si estende da Santa Maria di Leuca a Canosa di Puglia”.

Il Governo regionale non ha intrapreso alcun dialogo costruttivo con gli agricoltori, i quali hanno subito per decenni la mancanza di servizi cruciali per la sicurezza dei territori e si sono continuamente trovati a fronteggiare richieste tributarie ingiuste. Ad oggi, gli agricoltori pugliesi pagano una bonifica e lavori di manutenzione che di fatto non avvengono, nonostante sia sotto gli occhi di tutti l’importanza di una corretta manutenzione per evitare danni economici e ambientali. Nella nostra regione la gestione delle acque è cruciale per la sicurezza delle coltivazioni e la tutela dei territori dagli allagamenti. I recenti nubifragi, che hanno colpito gran parte del territorio, hanno messo in evidenza il degrado dei canali di bonifica in vaste aree, lasciando terreni e aziende in uno stato di vulnerabilità e allagati per giorni con grave danno per le coltivazioni.

 

Sulla questione del consorzio unico, sorge l’interrogativo di come il governo regionale intenda avviare la fase di autogoverno prevista da giugno 2024. Sono necessari dettagli sul processo di consegna di questa complessa struttura, risultante dalla fusione di quattro enti di bonifica, agli agricoltori che diventeranno amministratori del Consorzio, specialmente in termini di equilibrio economico-finanziario.

“Riteniamo che, se la Regione Puglia desidera proseguire con la fusione degli enti di bonifica nell’ottica di una razionalizzazione dei consorzi, dovrebbero essere previsti almeno due enti: uno per le province di Barletta-Andria-Trani e Bari e un altro per le tre province salentine. Questa suddivisione – conclude Confagricoltura Puglia – potrebbe essere più attenta alle esigenze dei territori, favorendo una risposta più rapida e una migliore pianificazione delle attività di manutenzione del territorio e della gestione della risorsa più importante per l’agricoltura pugliese, l’acqua. Naturalmente, sarebbe necessario esaminare attentamente gli aspetti tecnici e funzionali relativi alle fusioni dei consorzi salentini per valutare la fattibilità e le esigenze per l’attuazione di una struttura così complessa”.

 

 

 

 

 

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