Mozzarella di Gioia del Colle Dop, Confagricoltura: fatta giustizia a un intero territorio della Puglia

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La mozzarella di Gioia del Colle Dop è ufficialmente uno degli oltre 300 prodotti italiani a “denominazione di origine protetta” e a “indicazione geografica protetta”. A sancire questo importante traguardo è la pubblicazione avvenuta oggi sulla gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. L’eccellenza gastronomica pugliese è prodotta nel territorio del Barese e del Tarantino usando solo latte intero di vacca. La zona geografica di produzione comprende territori ricadenti nella Murgia barese e tarantina, ove le aziende zootecniche da latte (le «masserie delle vacche» di origine federiciana) sono presenti in gran numero.

Nello specifico, la zona geografica di produzione comprende i territori di comuni in provincia di Bari (Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Altamura, Casamassima, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Locorotondo, Monopoli, Noci, Putignano, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Turi),  di comuni in provincia di Taranto (Castellaneta, Crispiano, Laterza, Martina Franca, Massafra, Mottola) e di porzione di territorio del comune di Matera confinante con i comuni di Altamura, Santeramo in Colle e Laterza e delimitato dalla SS. 99 e dalla SS. 7.

“L’ottenimento del marchio di indicazione d’origine protetta per la Mozzarella di Gioia del Colle – commenta il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro –  è la conclusione di un lungo iter, iniziato anni fa e che ha visto in Europa non poche resistenze da parte della Germania, Paese che produce un formaggio con il nome di “Mozzarella”. Per fortuna, però, si è scelta la strada del buon senso e adesso, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue dell’iscrizione nel registro, la Mozzarella di Gioia del Colle Dop è garanzia di qualità, tracciabilità e riconoscibilità del prodotto, a vantaggio del consumatore ma anche dei produttori, trasformatori e di tutto l’indotto che in questo modo possono vedere riconosciuti e tutelati i loro sforzi. C’è da notare, inoltre, che il riconoscimento Dop è anche una importante occasione di rilancio turistico, valorizzazione e promozione dei comuni che rientrano nell’area”.

Il riconoscimento della Dop di Gioia del Colle, per la Mozzarella di latte vaccino, rappresenta per il presidente di Confagricoltura Bari Michele Lacenere il coronamento di un lavoro svolto dall’intero comparto lattiero caseario locale nell’arco di un ventennio.

“Il riconoscimento ufficiale e definitivo della Dop rappresenta il primo scalino per la crescita economica del nostro comparto zootecnico – dice Lacenere –  Ritengo, infatti, che la Dop ci dia la possibilità di sottoscrivere accordi, miranti al rispetto delle regole precise dettate dal disciplinare, rapportando il costo del latte agli effettivi costi di produzione oltre che al prezzo di vendita del prodotto. L’ottenimento di questo ulteriore riconoscimento, che si somma alle 8 Dop già pugliesi, dovrà portare un sicuro e duraturo benessere al comparto zootecnico finora travagliato da troppe vicissitudini e da poche certezze. Un ringraziamento va alla dirigenza e a tutto il Gal Terra dei Trulli e di Barsento per l’impegno profuso nell’ottenimento del riconoscimento”.

La mozzarella trova le sue origini nell’ampio territorio del Regno delle Due Sicilie. Dalla Campania alla Sicilia, infatti, la produzione dei formaggi a pasta filata trova la sua collocazione storica nelle Masserie dotate di grandi mandrie di vacche podoliche che sfruttavano le estensioni di pascolo boscato e non. L’evoluzione del sistema zootecnico, nel suo complesso, ha determinato grandi variazioni anche nelle caratteristiche organolettiche del latte. Le podoliche sono state sostituite, in gran parte, da razze con spiccate attitudini lattifere: grandi produttrici che danno un prodotto dalle sicure caratteristiche biologiche e chimiche, oltre che soddisfare il gusto e la richiesta del consumatore in tanti aspetti. La produzione di latte si è “standardizzata” seguendo le necessità che l’economia aziendale ha imposto alle imprese agricole in termini di gestione dei costi e di rispetto delle norme per il benessere animale e tutela sanitaria dei prodotti destinati all’alimentazione umana. L’allevamento brado, con base alimentare delle bovine costituita dal pascolo, è stato sostituito dalla stabulazione permanente, in stalle realizzate a misura di benessere, alimentazione bilanciata e strutturata sull’utilizzo di foraggi secchi e insilati oltre che di concentrati, complessi o materie prime, che il mercato globale mette a disposizione della zootecnia. Tutto ciò ha portato all’ottenimento di latte, pur ottimo sotto tutti gli aspetti sanitari e biologici, con caratteristiche organolettiche molto “appiattite” sul lungo territorio della nostra penisola.

La curiosità e la voglia di sapori “diversi, che ha sempre solleticato il palato italiano, ha portato il consumatore a ricercare anche quei sapori legati alla tradizione del nostro agroalimentare, sapori derivanti da produzioni che seguono ritmi biologici antichi e che utilizzano quanto viene messo a disposizione dal nostro territorio: ecco la Mozzarella di Gioia del Colle di latte vaccino DOP. Indicata “di Gioia del Colle” perché in questo grande centro della Murgia Barese è nata l’industria casearia che ha portato la mozzarella sulle tavole di tutto il mondo; perché Gioia del Colle si trova al centro di quel territorio che ha visto, da sempre, la zootecnia quale attività agricola principale e che oggi esprime oltre 3 milioni e mezzo di quintali; quel territorio che ha mantenuto una tipologia di allevamento “mista” con stabulazione e pascolo ed ha garantito la continuità di un prodotto lattiero-caseario che porti al piatto i profumi e i sapori della nostra Murgia.

 

Luca Lazzàro

Michele Lacenere

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