Lazzàro: urgente mettere in sicurezza i canali gestiti dai Consorzi di bonifica commissariati

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“Gli ultimi tragici avvenimenti hanno dimostrato quanto sia importante un corretto piano e una corretta attuazione delle bonifiche nei territori. In Puglia, nelle zone che ricadono nell’ambito dei Consorzi di bonifica commissariati, i canali, fondamentali in casi di alluvioni, non si riconoscono più e gli argini andrebbero in alcuni casi ricostruiti o almeno ripuliti da erbacce e detriti”: Confagricoltura Puglia, attraverso il presidente Luca Lazzàro, pone l’attenzione sulla questione dei Consorzi commissariati pugliesi Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia e Ugento Li Foggi.  Le immagini in possesso dell’Organizzazione degli agricoltori pugliesi dimostrano come su quei canali non vi sia da tempo né la manutenzione ordinaria, in capo ai Consorzi di bonifica, né quella straordinaria, in capo alla Regione Puglia. Tutto questo mentre c’è un’importante pretesa tributaria a carico degli agricoltori attraverso il famigerato e oramai noto anche ai non addetti ai lavori contributo 630 che, in questo caso, si traduce in un tributo di bonifica preteso senza beneficio per l’utente”.

Luca Lazzàro

“Abbiamo appreso – prosegue – che le risorse economiche dei Consorzi commissariati non sarebbero sufficienti e permetterebbero di arrivare a malapena a luglio, questo aprirebbe un serio problema nella stagione in cui l’agricoltura ha più bisogno dell’irrigazione. La questione è vasta e va al di là dell’Assessorato all’Agricoltura, serve una presa di responsabilità da parte della Regione a partire dal governatore Michele Emiliano e dall’assessore alle Infrastrutture, il vicepresidente Raffaele Piemontese”.

Per Confagricoltura Puglia è dunque urgente adottare misure concrete per risolvere questa situazione critica. È necessario destinare risorse finanziarie adeguate per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali di bonifica, nonché per ripristinare quelli che sono andati perduti. Questo, non solo a vantaggio e salvaguardia dei terreni e delle strutture agricole ma soprattutto dei centri abitati che più beneficiano in termini di sicurezza da una corretta gestione idrogeologica del territorio.

 

 

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