Olio Tunisino. Emendata la proposta della Commissione. La discussione è ripartita. Rossi: “La battaglia non è finita”
Il Parlamento europeo ha votato questa mattina in seduta plenaria a Bruxelles il provvedimento che prevede l’importazione di 70mila tonnellate di olio tunisino a partire dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2017. Gli eurodeputati, accogliendo anche le istanze provenienti dai territori, non ultima quella lanciata proprio ieri dal coordinamento nazionale di Agrinsieme, hanno approvato due emendamenti che di fatto mitigano gli effetti distorsivi che un’approvazione tal quale del testo avrebbe potuto avere.
“Non possiamo che essere soddisfatti di questo risultato, che sostanzialmente accoglie le nostre richieste – dice il presidente di Confagricoltura Puglia Donato Rossi – Avremmo ovviamente preferito che la discussione su un tema del genere nemmeno fosse aperta e che il provvedimento fosse bocciato. Ma la soluzione trovata è una giusta mediazione, che ci permette di guardare con un po’ più di tranquillità alle prossime campagne olivicole”.
I due emendamenti approvati dal Parlamento che modificano la proposta della Commissione Ue sull’incremento del contingente a dazio zero di olio tunisino destinato all’Unione europea sono stati presentati dalla Commissione Agricoltura (insieme ad altri due invece respinti) e prevedono l’obbligo di origine del prodotto importato e il divieto di proroga del provvedimento (nato come si ricorderà come una forma di sostegno alla Tunisia, in seguito agli attentati terroristici della scorsa estate).
La discussione sul tema ritorna ora al Consiglio dell’Unione. “Come si vede quella di oggi non è, come avremmo sperato, l’ultima tappa di questo percorso – sottolinea Rossi – Ci sarà ancora da lavorare. Ci sarà soprattutto da ripensare l’intera gestione del rapporto con i mercati esteri, immaginando magari di non dover più lasciare i produttori europei un passo indietro per ragioni di natura meramente politica o diplomatica. Il nostro lavoro non può essere più considerato merce di scambio”.