Fase 2, Lazzàro (Confagricoltura Puglia): la Regione acceleri l’istruttoria delle domande del PSR
Per il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro, «L’emergenza economica causata dal Covid 19 ha aggravato lo stato dell’agricoltura Pugliese che era già di particolare difficoltà per eventi eccezionali come Xylella fastidiosa e gelate». «Dunque – sottolinea – le vecchie emergenze sommate all’emergenza data dal covid 19 rischiano di far chiudere i battenti a molte aziende agricole e agroalimentari del territorio».
«La Puglia non può permettersi il rischio dell’attesa. È fondamentale imprimere subito un impulso alla macchina amministrativa della Regione Puglia affinché riesca a dare un’accelerata alle misure strutturali» – dice Lazzàro – «È indispensabile accelerare le istruttorie delle diverse misure del PSR, e finanziare in tempi rapidissimi i progetti che gli agricoltori in attività e i giovani hanno presentato ben tre anni orsono. Questi imprenditori ancora oggi sono in attesa di ricevere le risorse non ancora elargite per problematiche che Confagricoltura ha puntualmente denunciato».
«Sono anni – aggiunge il presidente di Confagricoltura Puglia – che chiediamo alla Regione di fare una ricognizione sulle aziende presenti nelle varie graduatorie per vedere se quegli investimenti sono ancora in piedi oppure le aziende non hanno più, come io sono convinto, la capacità economica di quattro anni fa».
«Il mancato utilizzo dei fondi europei in agricoltura è intollerabile – evidenzia Lazzàro – Con il settore primario praticamente al collasso e la necessità di altri fondi da comunitarie e nazionali è fondamentale spendere al più presto e bene quelle risorse che già abbiamo per rendere più competitivo l’agroalimentare pugliese».
«La Puglia, e più in generale il Mezzogiorno, – conclude – sono un’area che necessita di politiche di rilancio attraverso investimenti strategici, per colmare il gap di competitività di un’area del Paese ancora eccessivamente ampio. Per questo vanno messe in pista misure per favorire investimenti privati tese al rilancio della produzione e della occupazione nel Mezzogiorno, aumentando il livello di fondo perduto. Solo cosi la Puglia e in generale tutto il Sud si possono rimettere in marcia».
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