Crisi idrica, Confagricoltura Puglia: a forte rischio produzioni strategiche per il Paese come grano duro e pomodori
Luca Lazzàro: “Serve una volta per tutte aumentare la capacità degli invasi a uso irriguo per uscire dal perenne stato di calamità”
Scarse precipitazioni piovose e poca neve sui ghiacciai che riforniscono gli invasi a uso irriguo pugliesi metteranno a rischio coltivazioni importanti per tutto il Paese: lo evidenzia Confagricoltura Puglia. Al momento negli invasi che riforniscono gli acquedotti per l’irrigazione della regione vi sono circa 141 milioni di metri cubi d’acqua, meno della metà rispetto al 2019 (elaborazione su dati Osservatorio ANBI)
“L’acqua, attraverso le produzioni ad essa strettamente collegate, sviluppa in Italia 17,4 punti di Pil, circa 287 miliardi di valore”, dice il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro, “Soprattutto nella nostra regione, dove ci sono produzioni strategiche per l’economia nazionale, ma vi è anche storicamente poca acqua, serve una volta per tutte aumentare la capacità degli invasi per uscire dal perenne stato di calamità che puntualmente si ripete ogni due o tre anni”.
A pagare le conseguenze di questa annata, saranno i produttori e i trasformatori di coltivazioni importanti per l’intera economia nazionale.
“A partire – precisa Lazzàro – dal grano duro che per le scarse precipitazioni piovose è in sofferenza. Il Foggiano è il più grande bacino di Europa per la produzione di grano duro e le previsioni sono quest’anno di una riduzione della produzione del 30%”.
Se il grano, coltivazione che non viene innaffiata, paga le scarse precipitazioni, i pomodori rischiano un calo di produzione per la poca acqua presente negli invasi.
“La crisi idrica – aggiunge il presidente di Confagricoltura Foggia, Filippo Schiavone – porterà quest’anno un ridimensionamento della produzione di pomodori del 40 per cento. Una vera e propria emergenza per il mio territorio, se si tiene in conto che il 60% del pomodoro da industria italiano è prodotto nella provincia di Foggia. Questo porterà a una minore richiesta di manodopera stagionale con una ricaduta anche sulle fasce deboli di popolazione”.
“Infine – dice Schiavone – duole rilevare che, nonostante la continua emergenza idrica in Capitanata, è stato bloccato il progetto di realizzazione della diga Piano dei limiti”. “Evidentemente – sottolinea – attraverso il Contratto Istituzionale di sviluppo (Cis) per l’area di Foggia si è preferito finanziare opere di minore utilità economica, invece di strutture importantissime per la nostra provincia”.
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