Confagricoltura Taranto: eletto il nuovo presidente. Luca Lazzàro succede a Gerardo Giovinazzi
Gerardo Giovinazzi passa la mano, Luca Lazzàro nuovo presidente. Va in archivio all’insegna del rinnovamento l’assemblea dei soci di Confagricoltura Taranto che, dopo un intenso decennio, questo pomeriggio ha chiuso una fase importante ma senza “rottamare” le energie vitali che hanno portato l’associazione datoriale ad essere la prima in provincia di Taranto per numero di aderenti e per giornate di lavoro.
Un lungo cammino fatto di battaglie combattute in prima linea che ora, con la nuova giunta
formata da Luca Lazzàro (presidente), Lucia Cavallo (vicepresidente), Francesco Basile (presidente onorario), Gerardo Giovinazzi, Lello Tamburrino, Giovanni Cantore, Teodoro Ripa, Angelo De Filippis e Cosimo Cavallo, dovrà affrontare le nuove sfide e i vecchi problemi che attendono al varco il mondo agricolo.
Salutando e ringraziando il direttore, Carmine Palma, e i soci per i dieci anni trascorsi assieme, il presidente uscente Gerardo Giovinazzi ha ricordato i frutti di “una bellissima esperienza” ricca di “confronti serrati sui temi cruciali dell’agricoltura ionica” e – ha sottolineato – di “grandi risultati che hanno portato Confagricoltura ad essere la prima associazione datoriale a Taranto e provincia, con un numero di giornate lavorative che superano Cia e Coldiretti messe insieme”. Una crescita resa evidente dalle cifre: 394 ditte tariffate e 221mila giornate lavorate nel 2004 contro, rispettivamente, 618 e 655mila nel 2013. “Un risultato impensabile dieci anni fa – ha precisato Giovinazzi – anche perchè ho preso la guida dell’associazione nel periodo peggiore della storia dell’Italia repubblicana, attraversata da una crisi economica devastante: nonostante questo Confagricoltura è cresciuta, segno che la visione era quella giusta”.
“La battaglia più importante – ha ricordato l’ormai ex presidente – è stata quella, vinta, sull’abbattimento permanente del costo contributivo per le aziende agricole, calato del 68% nelle zone svantaggiate del Sud e dell’80% in quelle montane”. Durissimo lo scontro sui Consorzi di bonifica e sul Parco delle Gravine: “Per il Parco – ha detto Giovinazzi – abbiamo ottenuto la riperimetrazione e la possibilità, per le aziende agricole, di poter uscire con una semplice domanda slegandosi da lacci e lacciuoli che ritenevamo insostenibili. Sulla vexata quaestio dei Consorzi, la mia prima battaglia e credo anche la prossima del mio successore, abbiamo ottenuto la sospensiva del tributo “630” che ora, però, sembra tornato a galla: gli avvisi bonari al momento sono “congelati” sino alla ridefinizione dei costi da parte della Regione Puglia. Bisognerà, a mio parere, lottare per affermare il principio che il tributo per la manutenzione dei territori consortili debba essere pagato da tutti e non solo dalle aziende agricole: è questo il testimone che passo al presidente Luca Lazzàro, cui auguro di raddoppiare impegno e risultati registrati durante i miei tre mandati”.
In prima linea sempre, spesso fuori dal coro. Una “visione” con la quale Giovinazzi ha reso Confagricoltura protagonista anche in materia ambientale: “In tempi non sospetti – ha ricordato – abbiamo accusato l’ex ministro Clini di dire sciocchezze, come per la vicenda dell’inquinamento della catena alimentare: abbiamo avuto ragione anche su questo. Come speriamo di averne nel processo all’Ilva per i danni da inquinamento, in cui ci siamo costituiti parte civile”.
Materia scottante su cui Luca Lazzàro (32 anni, laurea in Giurisprudenza e dottorato in Diritto tributario, impegnato nella conduzione di una storica azienda agricola nell’agro di Crispiano ad indirizzo prettamente olivicolo, a cui si aggiungono colture cerealicole ed ospitalità rurale) e il suo nuovo vicepresidente, Lucia Cavallo, sono pronti a dare battaglia per il triennio 2014-2017. Nella sua relazione, infatti, il neoeletto Lazzàro ha ribadito che “ci siamo costituiti parte civile nel Processo “ambiente svenduto”, perché riteniamo di essere noi le prime vittime di questo sistema che ha distrutto il territorio”. Un punto di (ri)partenza che per Lazzàro dovrà servire per “proporre, per la provincia di Taranto, una tassazione ed una contribuzione compatibile con le difficoltà competitive che i nostri prodotti riscontrano sul mercato, a causa della grave crisi ambientale che vive il territorio”.
Ambiente che per Lazzàro vuol dire anche sicurezza alimentare e certificazioni di qualità: “Dobbiamo cercare i mercati giusti – ha chiarito il nuovo presidente – per le nostre produzioni, ma senza dimenticarci che non siamo gli unici al Mondo a produrre prodotti di qualità”.
E senza dimenticare, soprattutto, la “sabbia” che rallenta gli ingranaggi dell’economia agricola. La burocrazia che “ci sottrae oltre 100 giornate di lavoro all’anno e condiziona tantissimo le performance del nostro prodotto, in termini di competitività e di costo”, con l’anomalia d’avere “più colletti bianchi che aratri”. Gli enti inutili che “vanno cancellati” mentre quelli “inefficienti, che gravano sulle nostre spalle, vanno riformati”. E poi i consorzi di bonifica: “Continueremo a percorrere incessantemente il solco tracciato per la difesa degli agricoltori e non per la protezione degli interessi di bottega: non è possibile far pagare il conto agli agricoltori per servizi mai percepiti. Per tale ragione, deve essere accertata la posizione debitoria degli enti di bonifica e devono essere rivisti i piani di classifica”.
Terreni squisitamente sindacali ma anche temi di respiro più ampio e nuove “parole d’ordine”: “L’impegno di Confagricoltura – ha scandito Lazzàro – è far capire a questa provincia quanto l’agricoltura sia importante come sistema. Siamo di fronte ad uno scenario economico nuovo in termini di internazionalizzazione e di competitività” e per questo “bisogna incentivare il confronto tra ricercatori ed agricoltori, in modo particolare giovani, più sensibili alla ricerca ed alle innovazioni”.
Un’agenda fitta quella stilata da Lazzàro, che punta a superare il paradosso tutto italiano dell’unico settore col Pil positivo negli anni più bui della crisi: “L’agricoltura – ha affermato in chiusura – non è affatto in crisi, mai come in questo momento la richiesta di prodotti agricoli è stata forte in termini di quantità e di prezzi; invece, in crisi sono le aziende agricole”. “Il nostro ruolo” sarà perciò “esigere che i nostri temi di discussione siano al centro dell’agenda politica” sapendo che “siamo una organizzazione sindacale e saremo tale” perchè “al centro ci sono e ci saranno sempre gli interessi delle nostre imprese”.
Le cariche:
Presidente Luca Lazzàro
Vicepresidente Lucia Cavallo
Presidente onorario Francesco Basile
Comitato di presidenza
Gerardo Giovinazzi
Lello Tamburrino
Giovanni Cantore
Teodoro Ripa
Angelo De Filippis
Cosimo Cavallo
Ufficio stampa
Confagricoltura – Taranto