Lazzàro (Confagricoltura Puglia): “Bene tutte le azioni mirate a salvare il Psr”

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“In una situazione preoccupante come quella attuale in cui al disastro provocato dall’avanzamento della Xylella si aggiungono gli effetti della crisi economica legata al Covid 19, il disimpegno dei 95 milioni di euro del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) non ancora presi in carico è un danno gravissimo per i nostri agricoltori, anche per questo motivo Confagricoltura Puglia appoggia la richiesta di proroga degli europarlamentari Paolo De Castro e Raffaele Fitto”, il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro interviene ribadendo la necessità che nemmeno un euro del Psr venga sprecato.

L’organizzazione degli agricoltori pugliesi segue con estrema attenzione l’avanzamento della richiesta, in sede Europea, di una deroga annuale. “Va sottolineato, continua Lazzàro, come in quest’ultimo periodo il lavoro svolto dalla Regione Puglia per fare avanzare la spesa sia stato giudicato significativo dalla stessa UE che ha riconosciuto la buona performance della Puglia nell’intervenire con misure agroalimentari valide a incrementare la produttività del sistema”.

Sollecitato dagli stessi europarlamentari, il commissario all’agricoltura UE in una lettera in risposta a De Castro e Fitto ha ribadito da un lato la disponibilità a verificare se le condizioni stabilite dalle normative per la concessione di tale eccezione siano soddisfatte e quale importo possa essere esentato dal disimpegno automatico, dall’altro però ha invitato la Regione a risolvere il problema strutturale del sistema Puglia nell’affrontare la ripartizione dei fondi in modo corretto.

“Auspichiamo, conclude Lazzàro, che si tenga conto del grande lavoro fatto in questi mesi sulle misure a superficie e a capo animali che incidono per circa il 57% sul totale dei pagamenti, e del fatto che il rallentamento della misura 21 è causato da problemi burocratici relativi all’attestazione circa la regolarità contributiva delle aziende agricole la quale spetta all’Inps.  Problemi che sarebbe profondamente ingiusto far pagare ai nostri agricoltori”.

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