No alla sospensione del tributo 630 è un’occasione persa per la Puglia agricola

Per Confagricoltura Puglia la dichiarazione di inammissibilità dell’emendamento presentato per la sospensione del tributo 630 da parte del Consiglio regionale della Puglia è un segnale grave e profondamente ingiusto per il mondo agricolo pugliese. Si è persa l’occasione di dare ascolto a migliaia di agricoltori che da anni denunciano un’imposizione priva di servizi, senza manutenzioni, senza benefici reali, ma con cartelle esattoriali sempre più pesanti.
Il tributo 630, imposto dai Consorzi di Bonifica, rappresenta un balzello insostenibile in tutto il territorio pugliese, ma assume un carattere ancora più iniquo nelle zone martoriate dalla Xylella, dove intere aree agricole sono diventate improduttive. In quei territori – già segnati da una tragedia ambientale e produttiva – chiedere un contributo per opere mai viste è una doppia beffa.
La motivazione addotta dalla Giunta regionale appare strumentale, il vero problema sembra invece la mancanza di volontà politica. La sentenza della Corte di Cassazione del 19 dicembre 2023 è chiarissima: il contributo è dovuto solo se esiste un vantaggio diretto e specifico. In Puglia, al contrario, gli agricoltori continuano a pagare per canali abbandonati, argini invasi da erbacce, opere mai realizzate. In queste condizioni, il tributo è non solo illegittimo, ma moralmente insostenibile.
La Regione ha scelto di ignorare questa realtà. Ha preferito blindare l’apparato burocratico invece di dare ascolto a cittadini, imprenditori e associazioni come Confagricoltura Puglia, che da anni denunciano l’iniquità del sistema consortile.
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
FEDERAZIONE REGIONALE
SEDI PROVINCIALI
PSR PUGLIA 2014-2020
