Lazzàro: servono decisioni forti per proteggere l’agricoltura da cinghiali e lupi

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Per affrontare con decisione l’emergenza rappresentata dall’aumento incontrollato della fauna selvatica, in particolare cinghiali e lupi, servono decisioni forti. Negli ultimi anni, la mancanza di un controllo efficace ha portato a una crescita esponenziale di queste due specie, causando gravissimi danni all’agricoltura e mettendo a rischio la sicurezza delle persone.

Si stima che in Italia i cinghiali siano quasi 3 milioni e causerebbero danni per circa 17 milioni di euro all’anno.  Le loro incursioni nelle aziende agricole devastano campi di grano, ortaggi, frutta e vigneti, compromettendo il lavoro e il reddito degli agricoltori e costringono i produttori ad adottare costose misure di prevenzione come le recinzioni elettrificate. Questo, a parte il danno più grave in termini sociali, quello della sicurezza sulle strade. Nella regione Puglia avvengono circa 300 incidenti stradali l’anno – alcuni con conseguenze tragiche – a causa della presenza dei cinghiali sulla carreggiata. Per quanto riguarda i lupi, la concentrazione eccessiva di branchi in Puglia costituisce una minaccia concreta per il bestiame e solleva soprattutto in alcune zone del territorio preoccupazioni tra gli agricoltori e le comunità rurali.

“È necessario adottare scelte forti e coraggiose per contenere questa emergenza,” evidenzia Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia. “La situazione attuale è insostenibile e richiede interventi immediati e coordinati tra tutte le parti coinvolte, dalle istituzioni agli enti di gestione delle aree protette”

Confagricoltura Puglia ha lavorato negli scorsi mesi con la Regione per l’adozione di un Piano Straordinario Regionale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, che preveda misure concrete e tempestive per ridurre il numero di cinghiali e lupi, proteggendo al contempo la biodiversità e l’ecosistema. In attesa dell’attuazione, è fondamentale che questo piano coinvolga attivamente le organizzazioni agricole, i parchi regionali e nazionali, e le comunità locali, garantendo una gestione condivisa e responsabile del territorio.

“Non possiamo più permetterci di ignorare i segnali di allarme che arrivano dal mondo agricolo” continua il presidente. “Ogni giorno che passa senza un’azione concreta aumenta il rischio di danni irreparabili alle nostre colture e alla sicurezza dei cittadini. Da anni sosteniamo l’importanza di costruire una filiera alimentare controllata ottenuta nell’ambito dei programmi per la gestione della popolazione dei cinghiali”.

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