Angurie, aiuti agli agricoltori coinvolti nella crisi da “Escherichia coli” del 2011
La Giunta Regionale ha approvato, nella seduta di ieri 18 febbraio 2013, la deliberazione con i criteri e le modalità per la concessione degli aiuti “de minimis” per i produttori di angurie della provincia di Lecce, che a causa della crisi dell’Escherichia coli del 2011 registrarono situazioni di mancata raccolta.
Agli imprenditori agricoli beneficiari dell’aiuto sarà chiesto di completare l’istanza presentata nell’agosto 2011, presentando anche una autocertificazione attestante il non
coinvolgimento in azioni penali per intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro.
L’indennizzo massimo previsto è pari a euro 2.092,50 per ettaro.
Il provvedimento conclude un lungo iter per il reperimento delle risorse, che aveva incrociato la impossibilità di attingere alle misure comunitarie. Il Reg. (UE) n. 585 del 17/06/2011 della Commissione, infatti, ha istituito misure di sostegno eccezionali, a carattere temporaneo, per il settore degli ortofrutticoli freschi per il periodo dal 26 maggio al 30 giugno 2011. Tali misure erano rivolte ai produttori per regolarizzare i mercati agricoli ai sensi dell’art. 3, paragrafo 1, lettera b), del Reg. (CE) n. 1290/2005 del Consiglio, colpiti dall’Escherichia coli.
La Regione Puglia aveva inizialmente chiesto al MiPAAF di “voler attivare ogni utile iniziativa per richiedere, tra l’altro, alla Commissione europea l’inserimento dell’anguria tra le produzioni agricole oggetto del provvedimento di tutela, ovvero di adottare un nuovo regolamento che preveda misure di sostegno eccezionali limitatamente al prodotto anguria”.
Tale richiesta riveniva dalle segnalazioni di diverse amministrazioni comunali e dalle organizzazioni professionali agricole, soprattutto delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, laddove si registrava un “vero tracollo del settore in quanto il prodotto anguria giace sui terreni di coltivazione non riuscendo nemmeno ad essere raccolto per mancanza di richieste da parte del mercato dei grossisti”.
Il tracollo era dovuto all’allarme per il batterio Escherichia coli che si era generato sul mercato degli ortaggi. Con apposita nota il MiPAAF ha comunicato che la Commissione europea aveva “chiuso ogni possibilità di adottare misure urgenti transitorie per gestire la crisi delle pesche e nettarine o di altri prodotti”. A seguito delle pressioni da parte dell’Assessorato regionale sono state reperite le risorse per ristorare, sia pure parzialmente gli agricoltori colpiti da questa crisi di mercato.
Risultano pervenute alla Regione Puglia nell’anno 2011 circa ottanta richieste di aiuto relative alla mancata raccolta di angurie da parte di produttori della provincia di Lecce e più precisamente degli agri di Nardò e comuni limitrofi.