Foggia, siccità: riunione tecnica presso l’Ufficio Provinciale Agricoltura
Afa e siccità hanno messo in ginocchio, in Capitanata, la produzione del pomodoro da industria, determinando una resa di oltre il 40% inferiore rispetto all’anno scorso. Lo certifica anche l’Ufficio provinciale agricolo, che ieri mattina, al termine dell’incontro con le organizzazioni agricole, ha fatto pervenire, sul tavolo dell’assessorato regionale alle risorse agroalimentari, una relazione sui danni causati all’«oro rosso» dalle avverse condizioni climatiche degli ultimi due mesi.
Lo scopo è sollecitare la Regione a chiedere lo stato di calamità naturale, affinché attraverso l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, il Governo possa dar corso ad interventi finanziari straordinari di sostegno alle imprese agricole. Fondo la cui attivazione è stata finora richiesta, per la stessa ragione, da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
All’incontro, che si è tenuto nella sede dell’Ufficio provinciale agricolo, hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore provinciale all’Agricoltura, Savino Santarella, il direttore e il vice presidente di Confagricoltura Foggia, rispettivamente Alfredo Giordano ed Emiddio Ursitti, il direttore di Coldiretti Foggia, Giorgio Donnini, e in rappresentanza delle altre organizzazioni agricole di Capitanata, il direttore della Cia, Giovanni Cera e, per Copagri, il presidente Luigi Inneo e il vice presidente Angelo Miano.
«In seguito alla riunione promossa da Confagricoltura lo scorso 12 luglio – ha spiegato il dirigente dell’Ufficio provinciale agricolo, Antonio Ursitti – abbiamo monitorato l’andamento agrometeorologico, con particolare attenzione al pomodoro da industria, coltura che quest’anno interessa in provincia di Foggia 16mila ettari rispetto ai 19mila dell’anno scorso. Abbiamo esaminato i dati rilevati da 49 stazioni meteorologiche e accertato che le piantagioni trapiantate in fase tardiva e medio-tardiva, anche se in buono stato vegetativo, presentano diffusi aborti fiorali, dovuti al persistere di temperature medie giornaliere intorno ai 30 gradi, con punte di quasi 44 gradi con assenza totale di piovosità. Rispetto al dato di 800 quintali ad ettaro di resa ordinaria siamo sui 400-500 quintali ad ettaro».
«Lanciammo l’allarme già il 12 luglio scorso – ha affermato il direttore di Confagricoltura Foggia, Giordano – evidenziando il calo di produzione che aveva interessato il grano. Purtroppo afa e siccità sono proseguite ed ora minacciano anche l’olivicoltura, la viticoltura e la zootecnia. Perciò abbiamo chiesto che venga garantito un supplemento di gasolio sia per le prime che per le seconde colture. E’ incredibile come nonostante sia diminuita la superficie investita a pomodoro e la produzione sia sensibilmente calata, anche il prezzo riconosciuto agli agricoltori sia molto al di sotto rispetto ai costi di produzione sostenuti. Se al danno aggiungiamo anche la beffa che i produttori stanno ricevendo, da parte delle industrie di trasformazione, a causa del calo di produzione, con la richiesta, dell’applicazione di una penale sul prezzo finale del prodotto conferito». Un concetto, quest’ultimo, ripreso, da Gianni Petrocchi, delegato del consiglio di amministrazione dell’Unione nazionale Italia Ortofrutta: «l’assessore regionale Stefàno faccia presente alle industrie di trasformazione di non aggravare la situazione già drammatica per le imprese agricole con la pretesa di penali sul prezzo concordato».
L’assessore provinciale Santarella ha sottolineato che «il problema dell’afa e della siccità ha colpito l’agricoltura di tutta la Provincia e che non c’è più tempo da perdere». «La Provincia – ha concluso Santarella – si impegna ad integrare con atti deliberativi il dossier dell’Ufficio provinciale agricolo al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale».
A margine dell’incontro, la senatrice Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, ha chiesto al dirigente Ursitti ragguagli sui dati raccolti, utili a sostenere in sede di Governo e con il ministro dell’Agricoltura Mario Catania la causa delle imprese agricole del Foggiano. «Bisogna essere vicini concretamente agli agricoltori in situazioni difficili come questa – ha detto la senatrice del Pd -. Il rischio è che le imprese del pomodoro si sentano abbandonate e decidano di cambiare coltura, smettendo di dedicare lavoro e risorse al pomodoro lungo, coltura che si identifica maggiormente in Capitanata”.
Rassegna stampa – La Gazzetta del Mezzogiorno, 29 agosto 2012