Le sfide dell’agricoltura tra crisi alimentare e diete personalizzate. Giansanti al Forum in masseria

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Il gusto della salute: produzioni etiche per un’alimentazione sostenibile. Questo il tema del panel di discussione al ‘Forum in Masseria’, organizzato a Manduria dal giornalista Bruno Vespa nella sua tenuta vitivinicola pugliese, al quale ha preso parte il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Una tre giorni di incontri di politica ed economia sui temi di attualità a cui partecipano ministri e vertici delle principali associazioni e realtà imprenditoriali italiane.

Al panel con Giansanti, moderato da Vespa, il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli; il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella; la nutrizionista Sara Farnetti; l’amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Francesca Reich; e lo chef tristellato Heinz Beck.

Il presidente di Confagricoltura è stato chiamato a spiegare quanto sta accadendo con la guerra in Ucraina da un lato, con una parte della popolazione mondiale a rischio fame e, dall’altro, la necessità di rispondere alle richieste dei mercati più evoluti, dove i consumatori sono sempre più alla ricerca di cibi salutistici.

“Quarant’anni fa c’era il problema di un’eccedenza produttiva – ha detto Giansanti – Oggi, complici politiche poco lungimiranti, ci troviamo con una situazione opposta. Teoricamente, per rispondere al problema attuale di autosufficienza alimentare, dovremmo avere bisogno di oltre 3 milioni di ettari in più da coltivare soltanto in Italia. Si pensi che il nostro sistema vino ha 600mila ettari vitati e quello dell’olio si estende su 1 milione di ettari”.

“C’è una questione importante da affrontare, che è quella di avere una food policy che ora non esiste. Oggi molte filiere sono a rischio: pensiamo alla zootecnia, che risente in modo pesante della situazione internazionale che si ripercuote anche sul consumatore finale, con i rincari sul carrello della spesa. Dobbiamo creare, attraverso politiche mirate, un modello in cui maggiore produzione si coniughi con etica e sostenibilità, preservando le risorse naturali”.

“Nel mondo soltanto il 3% dei 570 milioni di agricoltori sono professionali, ovvero producono per il mercato; in Italia solo il 6% delle aziende agricole ha un fatturato di almeno 100mila euro: possiamo e dobbiamo impegnarci per bilanciare questi dati e rispondere alle sfide attuali”.

“L’agricoltura deve avere il coraggio di proiettarsi verso queste richieste, ovvero verso diete alimentari sempre più personalizzate, dove la dieta mediterranea è l’elemento vincente, verso un rispetto sempre più forte delle risorse naturali, ma capace anche di rispondere agli obiettivi di transizione energetica”.

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