FONDI UE. A RISCHIO 550 MILIONI. ROSSI: “COLPA DI UNA POLITICA INCOMPETENTE”

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rossi 1Bari 04 Luglio 2018 – L’Italia rischia di dover restituire all’Ue circa 550 milioni di euro (la cifra è ancora approssimativa) di aiuti agli agricoltori. Il periodo di riferimento è compreso fra il 2015 e il 2016. “Ancora una pesantissima tegola sulla testa dell’Agricoltura italiana – dice Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia – Ancora un danno prodotto da una politica totalmente inconsapevole e impreparata che, a più livelli, ha indebolito il nostro settore a colpi di incompetenza”.

La Commissione Europea avrebbe aperto a carico dell’Italia tre procedimenti. Il più corposo (stando alle cifre contestate, si tratterebbe di un capitolo da 360 milioni di euro) riguarderebbe l’attuazione nell’ambito del Feaga degli aiuti diretti. Il secondo riguarderebbe circa 93 milioni di assegnazioni. Mentre il terzo procedimento (oggetto anche questo come gli altri due di una corrispondenza fra la Commissione e lo Stato italiano iniziativa lo scorso marzo) avrebbe attinenza con i criteri di identificazione della figura di “agricoltore attivo”, percettore di aiuti europei. In ultimo, la Commissione contesterebbe all’Italia il mal funzionamento di Agea e in particolare la vacanza dal 2015 del posto di responsabile dei controlli interni.

“È paradossale, ma quanto contestato dalla Commissione Europea è da tempo al centro di fortissime polemiche nel mondo agricolo, in particolare pugliese – spiega Donato Rossi – Il mal funzionamento di Agea, l’interpretazione del criterio di identificazione dell’agricoltore attivo specie nell’ambito del Psr regionale, sono temi che Confagricoltura Puglia sta continuamente portando all’attenzione della politica, ricevendo come al solito risposte vane e inconcludenti”.

Il fatto che sia la Commissione a cercare di mettere un punto a tutte queste situazioni “ci conforta – dice il presidente regionale di Confagricoltura – ma allo stesso tempo ci preoccupa moltissimo. L’Italia è già sotto procedura d’infrazione da parte dell’Ue per la vicenda Xylella, e questo comporterà un significativo danno economico che si riverserà sul nostro settore. L’aggiunta di queste ultime contestazioni, per un ammontare complessivo così significativo, rischia di far deragliare definitivamente un settore che davvero ormai si regge soltanto sulle forze residue dei singoli imprenditori”.

 

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