Daunia durum e contratti di filiera fra le strategie per difendere il grano pugliese

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Una flessione di circa 5 €/t nei listini settimanali del grano duro alla Borsa Merci di Foggia aggrava la già crescente apprensione tra i produttori pugliesi; una dinamica segnalata e riconfermata dai dati di fine giugno. Per Confagricoltura Puglia serve una gestione responsabile del meccanismo di trasmissione dei prezzi, un assetto tra industria e distribuzione capace di valorizzare l’agricoltura e che garantisca benefici a tutti i protagonisti della filiera.

La Puglia è la principale regione italiana per il grano duro con 344.700 ettari coltivati e circa 688.000 tonnellate di produzione. In questo primato c’è il ruolo strategico per il Foggiano con circa 250.000 ha. A livello nazionale la superficie raggiunge 1,26 milioni di ettari con una resa di oltre 3,9 milioni di tonnellate, la più estesa tra le colture cerealicole italiane.

Antonello Bruno

Antonello Bruno, presidente di Confagricoltura Puglia

 

“Le oscillazioni del prezzo, più marcate nelle ultime settimane, colpiscono direttamente i bilanci aziendali – sottolineano il presidente di Confagricoltura Puglia

Filippo Schiavone, presidente Confagricoltura Foggia

Antonello Bruno e il presidente di Confagricoltura Foggia Filippo Schiavone – Le congiunture internazionali restano instabili, e si sommano alle incertezze climatiche: siccità, nubifragi e grandinate mettono a rischio le rese, rendendo urgente un approccio maggiormente sostenibile e resiliente”.

Confagricoltura Puglia sottolinea l’importanza dei contratti di filiera, strumenti indispensabili per dare stabilità nel lungo periodo, orientati alla sostenibilità e all’innovazione. “Questi accordi – sottolineano Bruno e Schiavone – favoriscono una collaborazione più stretta tra agricoltori, cooperative, consorzi, trasformatori, fino al consumatore finale. L’obiettivo: valorizzare tutte le componenti della filiera e garantire una distribuzione equilibrata del valore aggiunto”.

 

In provincia di Foggia, particolare attenzione è dedicata al progetto di valorizzazione del marchio “Daunia durum”, modello di caratterizzazione territoriale sul grano foggiano, ispirato al concetto di Desert durum. L’iniziativa mira a differenziare il prodotto locale, offrendo trasparenza al consumatore e premiando il lavoro dei produttori.

Per gli agricoltori, i contratti di filiera rappresentano una leva per accedere a strumenti di ricerca varietale, sostegno fitosanitario, diversificazione delle semine e maggiore forza contrattuale. Inoltre, un marchio legato al territorio, come il Daunia durum, consente un posizionamento premium sul mercato.

Per i consumatori, la trasparenza e la tracciabilità diventano elementi di fiducia: conoscere la filiera, la provenienza del grano e le pratiche agronomiche applicate valorizza scelte più consapevoli. Inoltre, una filiera ben strutturata può contenere le fluttuazioni di prezzo finale.

“Il calo delle quotazioni attuali e le sfide ambientali – evidenziano – richiamano l’urgenza di un sistema più equo e strutturato. La Puglia ha il potenziale per preservare il suo primato nel grano duro, ma serve un approccio condiviso che unisca filiere di valore, tutela del produttore e soddisfazione del consumatore. Il dialogo, l’innovazione e la caratterizzazione territoriale possono trasformare criticità in opportunità concrete”.

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