Bozza di decreto sulle sanzioni per chi tarocca l’olio: per Confagricoltura Puglia le nuove norme sono inaccettabili. “Il Parlamento deve rigettare questo schema e non mortificare i produttori e non vanifichi gli sforzi fin qui fatti dalla magistratura”.
Dai 1.600 ai 9.500 euro. E’ la multa che il governo intende far pagare a chi tarocca l’olio extravergine d’oliva o per chi spaccia per prodotto Made in Italy ciò che non lo è. “Un vero e proprio colpo di spugna su tutte le inchieste della magistratura, non ultimo quello della Dda di Bari – dice Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia e presidente della Federazione nazionale di prodotto – al quale ci dobbiamo opporre fortemente”. La nuova norma è contenuta nella bozza di decreto legislativo relativo alle disposizioni sanzionatorie per la violazione del regolamento Ue 29/2012 sulla commercializzazione dell’olio d’oliva e del regolamento Cee 2868/91 sulle caratteristiche degli oli.
Tale schema di decreto, sottoposto ora al vaglio parlamentare, determina all’articolo 3 che “chiunque non indica sull’etichetta dell’olio extravergine di oliva, dell’olio di oliva vergine, dell’olio d’oliva composto da oli d’oliva raffinati o oli d’oliva vergini, e dell’olio di sansa di oliva preimballati le informazioni previste per le rispettive categorie…, ovvero le indica in maniera difforme, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 1.600 a euro 9,500”.
“Già così – dice il presidente di Confagricoltura Puglia – sembra solo uno scherzo di cattivo gusto. Non si può pensare che tale pena pecuniaria, seppure nel massimo della previsione, possa essere anche lontanamente compensativa dell’immenso vantaggio che l’utilizzo della dizione