“Consorzio di Bonifica: si apre uno spiraglio per una gestione più equa del tributo 630”

Si profila una possibile svolta nella controversa questione del tributo 630 per la bonifica in Puglia. Il Piano generale di bonifica del Consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia è in fase di approvazione definitiva e, subito dopo, sarà avviata la gara per la redazione del nuovo Piano di classifica: uno strumento che potrebbe rappresentare la chiave di volta per una gestione più equa della contribuzione.
«L’origine dei problemi risiede proprio nell’attuale piano di classifica» sottolinea il presidente di Confagricoltura Puglia, Antonello Bruno, a margine di un incontro con l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia. «Quel piano andrà completamente rideterminato per stabilire se esistono realmente i presupposti per l’imposizione del tributo sui terreni. Il problema principale è l’assenza dei canali minori, che dovrebbero raccordarsi ai canali di scolo delle acque».
La posizione dell’organizzazione agricola, da sempre critica sui criteri di applicazione del balzello, trova sostegno nella giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione. Con le decisioni n. 36246 e n. 36273 del 28 dicembre 2023, gli ermellini hanno ribadito un principio fondamentale: il contributo ai consorzi di bonifica è dovuto solo se i proprietari di immobili traggono un vantaggio diretto e specifico dalle opere realizzate. Non basta un beneficio generico derivante dalla semplice inclusione nel territorio consortile.
La questione non è nuova per Confagricoltura Puglia, che da anni denuncia l’iniquità di un sistema capace di imporre tributi senza garantire servizi.
«Il piano di classifica va redatto in modo corretto e ridisegnerà l’obbligatorietà del tributo» aggiunge Bruno. «Questo consentirà una riforma che preveda una tariffa a carico della collettività generale, e non esclusivamente degli agricoltori, perché i benefici delle opere di bonifica riguardano l’intera comunità, anche chi vive in città».
«Per quanto riguarda le cartelle arretrate» spiega ancora Bruno, «l’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia sta seguendo una strategia che prevede la richiesta di dichiarazione di calamità naturale – includendo la Xylella fastidiosa – per ottenere la sospensione e la revoca delle somme pregresse. La Regione ha inoltre presentato al Governo una richiesta di rottamazione delle cartelle degli ultimi dieci anni, collegandola ai danni provocati dalla Xylella e dalle calamità naturali che hanno colpito il territorio pugliese».
«Si tratta di un percorso complesso ma percorribile, che può portare a una riforma complessiva più equa per tutti» conclude il presidente di Confagricoltura Puglia. La sfida ora è trasformare le intenzioni in realtà, ridistribuendo equamente i costi delle opere di bonifica tra tutti i beneficiari e riconoscendo che la tutela idrogeologica e la bonifica territoriale rappresentano un bene collettivo da cui trae vantaggio l’intera comunità.
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