Anche quest’anno Confagricoltura Puglia contesta fermamente la pioggia di cartelle del Consorzio di bonifica unico relative al contributo 630 che affigge periodicamente gli imprenditori agricoli pugliesi. Il Consorzio unico di bonifica, responsabile della gestione delle opere idrauliche e della manutenzione dei corsi d’acqua, è da anni al centro di una controversia riguardante le richieste tributarie rivolte agli agricoltori. “Senza un intervento diretto del Consiglio regionale – rileva il presidente dell’organizzazione dei produttori pugliesi Luca Lazzàro – il contributo 630 continuerà ad essere ingiusto perché senza nessun effetto concreto sul territorio. I contributi di bonifica insieme ai finanziamenti regionali, dovrebbero sostenere la manutenzione e la sicurezza dei canali. Tuttavia, emerge chiaramente che questi corsi per le acque, fondamentali in caso di alluvioni, non sono stati adeguatamente mantenuti. Gli argini, spesso invasi da erbacce e detriti, richiedono interventi urgenti. La rabbia dei produttori agricoli, oltremodo vessati e penalizzati, non è data tanto dalla richiesta economica – comunque rilevante – quanto dalla totale assenza di un beneficio reale”.
Confagricoltura Puglia sollecita interventi concreti. “Gli agricoltori sono chiamati a pagare per servizi mai effettuati, mentre i canali rimangono in uno stato di abbandono. Ecco perché è urgente che la Regione Puglia intervenga per garantire la corretta manutenzione e maggiori risorse”.
L’organizzazione chiede, dunque, che venga fatta chiarezza sulla destinazione dei fondi raccolti e che siano avviati immediatamente i lavori necessari per la messa in sicurezza del territorio. “Gli agricoltori – conclude Confagricoltura – non possono continuare a sostenere costi per servizi inesistenti, è tempo che il Consorzio e la Regione Puglia sottraggano i produttori da questo giogo. La trasparenza e l’efficacia nella gestione dei fondi è fondamentale per garantire la fiducia degli agricoltori e la sicurezza delle infrastrutture idrauliche”.
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