Van Rompuy a Parlamento: attenti a ‘no’ su bilancio Ue
”Pensateci prima due volte, o anche di più”. Perchè – è l’avvertimento politico lanciato senza mezzi termini dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy all’Europarlamento – uomo avvisato mezzo bilancio europeo salvato.
Il timore reale è che l’Aula di Strasburgo mandi davvero all’aria il difficile accordo sul bilancio Ue 2014-2020 faticosamente trovato tra i 27 all’ultimo vertice Ue, e lo faccia slittare a dopo le elezioni europee del 2014.
Ma a pagare le spese di un rifiuto da parte dell’Aula di Strasburgo del difficile accordo faticosamente trovato dai 27 all’ultimo vertice Ue, ha paventato Van Rompuy, sarebbero paradossalmente le regioni europee più povere, e le categorie già messe più in difficoltà dalla crisi come i giovani.
L’Aula di Strasburgo, però, contraria ai tagli effettuati alle risorse europee per i prossimi sette anni, continua a non lasciarsi impressionare, e tutti i principali schieramenti politici hanno ribadito in un serrato confronto con Van Rompuy e con il presidente della Commissione Josè Barroso il loro ‘no’ unanime al testo ”così come è” in quanto ”inaccettabile”.
Ci vogliono meno tagli, una clausola di revisione chiara tra due anni – quando sarà finita la crisi – dei tetti di spesa, e una “vera flessibilità” sia tra le voci di spesa che tra gli anni, in modo da poter spostare le risorse dove più ce n’è bisogno a seconda dell’evolversi della situazione. E basta, soprattutto, allo spettacolo dell’Europa dei nazionalismi che ha dominato l’ultimo consesso europeo che di tale ”non aveva che il nome”, ha sferzato il leader del gruppo del Ppe Joseph Daul, che pure rappresenta la principale famiglia politica europea.
Questo bilancio ”fara’ morire di fame l’Europa”, ha accusato il leader dei socialisti Hannes Swoboda, e ancora più chiaro è stato il vicepresidente dell’Aula Gianni Pittella: ”Questo Parlamento non può accettare l’accordo così com’è”.
E a dargli ragione e’ stato lo stesso Barroso: il bilancio Ue 2014-2020 così com’è stato concordato ”non puo’ semplicemente funzionare”. E qui sta il nocciolo della partita politica: mandare tutto all’aria o mediare? Per Barroso serve un ”negoziato serio”, e se per Van Rompuy ”è ancora possibile arrivare a un accordo”, ci si potra’ arrivare – ha riconosciuto Barroso – ”solo se c’è la volontà politica” dell’Europarlamento. Che, almeno pubblicamente, non ha concesso aperture. ”Non ci sono europeisti buoni e cattivi – ha tentato lo stesso di aprire un varco Van Rompuy – siamo tutti nello stesso campo”. (ANSA).