Pac: si preannunciano tagli per oltre 25 miliardi di euro
Si complicano le prospettive per il bilancio comunitario, Pac compresa, per la quale si preannunciano tagli per oltre 25 miliardi di euro.
Ad una settimana dal Vertice che riunirà capi di Stato e di governo europei per discutere del budget per il prossimo settennato (2014-2020), falliscono i tentativi di colmare un buco di 9 miliardi creatosi in quello per l’anno in corso. Sul tavolo, ma ancora chiuso, anche il dossier per le finanze del 2013.
Si salvano solo gli aiuti del fondo di solidarietà per i terremotati dell’Emilia Romagna.
Budget 2014-2020, una strada in salita
Quando si toccano i cordoni della borsa, le discussioni sono sempre delicate: non è la prima volta che si arriva al tavolo negoziale delle prospettive finanziarie con posizioni lontane.
Ma la crisi economica ha amplificato le divergenze, e molti Stati membri non intendono essere generosi a livello europeo quando sul piano nazionale sono state imposte forti misure di austerità. Altri, dal canto loro, sottolineano come il bilancio europeo rappresenti appena l’1% dei Pil nazionali e abbia la potenzialità di fare da volano proprio nelle aree suscettibili di rilanciare l’economia: ricerca, infrastrutture, energia, progetti il cui carattere transfrontaliero è il vero valore aggiunto.
E i tagli di cui si discute non sono poca cosa: rispetto alla proposta della Commissione europea, per un totale di 1.033 miliardi, la mediazione della presidenza di turno cipriota tra i Paesi che attaccano e quelli che difendono il budget, è una diminuzione di “almeno” 50 miliardi.
Che già lievitano a 75 nella versione del Presidente stabile dell’Unione, Herman Van Rompuy.
In questa seconda bozza, un terzo del risparmio – oltre 25 miliardi – andrebbe a colpire proprio la politica agricola: un aumento considerevole rispetto al taglio che opererebbero i ciprioti (8 miliardi).
“È un intervento che riporta il bilancio Pac indietro di 30 anni – ha giudicato senza mezze parole il commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, affidando le proprie parole al social network Twitter – che va contro gli sforzi di rendere la Pac più equa, più verde, più efficiente e colpisce i più deboli”.
Un punto di vista condiviso dal presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro: “E’ una proposta inaccettabile sotto il profilo delle risorse – ha commentato – rispetto alla quale il Parlamento europeo porterà avanti una dura battaglia”.
Il Presidente Comagri, però, ha anche tenuto a sottolineare le novità positive introdotte dalla bozza Van Rompuy: la centralità del tema della sicurezza degli approvvigionamenti e quella del lavoro, poco presenti, invece, nelle proposte di Dacian Ciolos, la volontà di una redistribuzione più equa e una maggiore flessibilità nel greening (misure ecocompatibili).
Salvi 670 milioni per il sisma
Nulla di fatto per il bilancio (rettificativo) dell’anno in corso: dopo due giorni di trattative (venerdì scorso e poi martedì 13 novembre) si è chiusa con un fallimento la procedura di conciliazione tra Parlamento europeo e governi nazionali per reperire 9 miliardi di euro aggiuntivi, necessari a colmare il gap che si è andato creando tra gli impegni presi all’inizio del settennato e le fatture da pagare, che – com’è naturale – aumentano alla fine del periodo di programmazione finanziaria.
Pur non trattandosi di accordi su spese nuove, ma semplicemente del saldo di quelle già programmate (“sono soldi dovuti” è la posizione intransigente del Parlamento europeo), in troppi hanno storto il naso, determinando il flop del negoziato.
Non è indifferente alla mancata intesa il settore agricolo, cui spetterebbe oltre uno dei 9 miliardi in ballo, da dedicare allo sviluppo rurale, secondo pilastro della politica agricola comune (Pac).
Ora che la negoziazione si è chiusa senza intesa, toccherà alla Commissione europea presentare una nuova proposta, probabilmente a fino novembre-inizio dicembre, con la speranza che un accordo in extremis possa evitare di far scattare “l’esercizio provvisorio”.
Si tratta del meccanismo per cui il bilancio del mese successivo viene calcolato come 1/12 di quello dell’anno precedente: un metodo di difficile applicazione e scarsamente efficace per le politiche, come lo sviluppo rurale, che si sviluppano sull’arco di più anni.
Tratti in salvo dalla negoziazione fallita solo i 670 milioni di euro concessi a fine settembre dalla Commissione europea ai terremotati emiliani: un aiuto record del fondo di solidarietà Ue, che ha rischiato di rimanere congelato per volontà di alcuni Stati membri che volevano dare il via libera a questo stanziamento solo con l’ok al pacchetto globale di revisione del bilancio 2012.