Vigneti, Confagricoltura Bari replica a FI: uliveti tutelati

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“Rimango fortemente dispiaciuto apprendendo che il capogruppo in Consiglio regionale di un partito quale Forza Italia, da sempre vicino al mondo agricolo, scivoli malamente sulla buccia di banana dell’apparire difensore di qualcosa che non conosce. Se il consigliere Stefano Lacatena si fosse informato, avrebbe scoperto che l’ambiente cui fa riferimento, in termini così accorati, è sottoposto a vincoli di protezione già da tempo e nessun agricoltore, se anche ne avesse la voglia, ha la possibilità di trasformarlo in altro”. Così il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere, replica alle dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, Stefano Lacatena, che ieri ha espresso, attraverso una nota stampa, un violento j’accuse nei confronti degli agricoltori attivi nel comparto dell’uva da tavola, accusandoli di aver sconsideratamente allargato gli areali di produzione distruggendo ettari di macchia mediterranea e di boschi.

“Sia gli ulivi che la macchia mediterranea – spiega Lacenere – così come ogni superficie d’interesse forestale, che ricade nel perimetro della Regione Puglia, sono assoggettate ai vincoli generici previsti per la categoria e a vincoli specifici relativi alle aree di competenza. Il consigliere Lacatena, pertanto, può dormire sonni tranquilli e, magari, cercare con la sua attività politica di attivarsi su proposte di legge che possano riportare serenità in un comparto, quello olivicolo, devastata da cattiva programmazione oltre che da infezioni batteriche. Per quanto riguarda l’uva da tavola, mi auguro non fosse intenzione del capogruppo di Forza Italia porre limiti alle possibilità, veramente esigue per la verità, che sono rimaste a disposizione degli imprenditori agricoli che intendono ottenere un reddito, sulla cui certezza pendono tutte le alee del caso, mettendo a rischio capitali sulla proprietà fondiaria di cui dispongono”.

Secondo Lacenere, “il concetto stesso d’impresa impone la necessità di effettuare delle scelte nell’attività aziendale, scelte che sono estremamente limitate dai tanti lacci e lacciuoli ambientali con i quali il nostro Paese, e la nostra Regione, ha inteso caricare al privato l’onere del mantenimento e della salvaguardia del territorio. Tutto questo, ovviamente, dimenticando quanto l’agricoltore abbia, a proprio spese, contribuito a portare l’attuale panorama ambientale ai giorni nostri. La frase “non ci sarà più nulla, se non vaste aree di uva da tavola e plastica” riportata dal consigliere Lacatena è ingiusta e offensiva nei confronti di tutti gli imprenditori agricoli”.

 

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