INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA PUGLIA DONATO ROSSI SULLA CANCELLAZIONE DEL DIVIETO DI REIMPIANTO PER GLI ULIVI DEL SALENTO

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rossitgUn salto oltre l’ostacolo dell’emergenza. Così Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia, definisce la cancellazione da parte del Comitato Fitosanitario Europeo di Bruxelles del divieto di reimpianto degli ulivi in Salento.
“Un risultato che è stato ottenuto – spiega Rossi – con l’apporto di numerose componenti, istituzionali e non, del territorio che hanno saputo difendere le istanze della nostra economia agricola, fino ai più alti consessi europei dove la Puglia ha avuto in questa battaglia il sostegno di parlamentari come Paolo De Castro che si sono spesi fino all’ultimo per raggiungere l’obiettivo”.

Quella che sta per profilarsi dinanzi agli imprenditori agricoli salentini potrebbe essere una fase addirittura entusiasmante se, come crede Rossi, “questi sapranno cogliere le opportunità che derivano dal via libera agli impianti”. Significherà poter far ripartire “un territorio che è rimasto troppo a lungo ingessato e imbrigliato nelle maglie di una burocrazia e di una politica (locale, nazionale e sovranazionale) che non sapeva decidersi su quale percorso intraprendere per uscire dall’emergenza”, spiega il presidente di Confagricoltura Puglia. “Il Salento – dice Rossi – ha dinanzi a sé la incredibile opportunità di ridisegnare il proprio futuro agricolo. Certo, i danni ci sono stati e nessuno potrà cancellarli. Ma siamo tutti messi oggi nelle condizioni di impostare il futuro di un territorio che può tornare a essere vocato, com’è per natura e per storia, all’olivicoltura, ma che può addirittura sognare ogni possibile forma di evoluzione”.

E Donato Rossi fa riferimento agli strumenti a disposizione in questo momento. “Mi riferisco in particolare a tutta la partita dei Psr 2014-2020 – dice il presidente regionale di Confagricoltura – La tanto attesa decisione di Bruxelles al via libera ai reimpianti deve rappresentare un forte stimolo perché la Regione Puglia acceleri al massimo il roll out dei bandi”. Attesi sono in particolare quelli relativi alle misure 4.1 C e 5.2, per un totale di 42 milioni di euro da investire nel ripristino del potenziale olivicolo danneggiato.

Ma Confagricoltura aspira a qualcosa in più. “Ci aspettiamo che nella prossima fase di rimodulazione del Psr – dice Donato Rossi – ci sarà occasione di ampliare i fondi a disposizione della ricerca, per verificare sul campo, con la massima libertà, quali saranno le cultivar maggiormente capaci di attecchire e allo stesso tempo di resistere agli agenti patogeni”.

 

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