Lazzàro: rinnovabili, nel definire le aree idonee la Regione tuteli le produzioni agricole

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La Regione Puglia ha 180 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per definire le aree idonee, non idonee e ordinarie per lo sviluppo delle energie rinnovabili. È quanto prevede il “Decreto aree idonee” D.M. 21 giugno 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 2 luglio scorso.

Per Confagricoltura l’obiettivo principale degli agricoltori è la tutela del suolo agricolo e della sua vocazione primaria, ossia la produttività. L’assetto normativo delle agroenergie è stato faticosamente delineato nel corso degli anni. Ora occorre garantire una continuità di sviluppo attraverso disposizioni di carattere fiscale, autorizzativo e di incentivazione per gli imprenditori agricoli a investire nell’energia verde come attività connessa alla produzione di cibo di qualità.

“Confagricoltura Puglia – evidenzia il presidente Luca Lazzàro – riconosce diverse opportunità nell’adozione dei sistemi agrivoltaici. Questi impianti permettono di produrre energia da fonti rinnovabili mantenendo, in teoria, la coltivabilità dei terreni agricoli; in pratica, spesso gli impianti che vengono presentati come agrivoltaici compromettono le produzioni. Dall’altro canto, tali impianti potrebbero favorire un risparmio idrico grazie alla captazione e stoccaggio delle acque piovane. La possibilità di ottenere una rendita aggiuntiva per gli agricoltori rappresenta un ulteriore vantaggio economico”.

Tuttavia, Confagricoltura Puglia esprime perplessità riguardo l’implementazione pratica dell’agrivoltaico. “La principale preoccupazione – sottolinea l’organizzazione – è che la limitata coltivabilità dei terreni potrebbe rendere antieconomica la conduzione agricola. Questo scenario, se ripetuto, rischierebbe di arrecare un grave danno al settore agroalimentare della regione”.

Confagricoltura Puglia sottolinea la necessità di adottare soluzioni che garantiscano realmente la compatibilità tra produzione energetica e coltivazione agricola. “È essenziale – conclude – che gli impianti agrivoltaici non compromettano la produttività dei terreni agricoli, evitando così di replicare gli errori del passato. Solo attraverso un’attenta valutazione e regolamentazione, potrà rappresentare una vera opportunità sostenibile per l’agricoltura e l’energia rinnovabile della regione”.

 

 

 

 

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