COMUNICATO STAMPA. CONFAGRICOLTURA PUGLIA SUI CONSORZI DI BONIFICA: “LEGITTIMA LA RABBIA DEGLI AGRICOLTORI PER I MANCATI SERVIZI A FRONTE DI COSTI ESORBITANTI. MA LA SOPPRESSIONE DEGLI ENTI NON È LA SOLUZIONE
È sempre più forte in Puglia il sentimento di rabbia a avversione verso l’oggettivo mal funzionamento di alcuni Consorzi di Bonifica, che continuano a emettere cartelle esattoriali pesantissime a fronte di servizi mai resi e per certi versi mal tarati sul reali necessità dei territori. “Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio – afferma Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia – Ci sono Consorzi in Puglia che funzionano in modo eccellente e distribuiscono servizi adeguati ai costi sopportati dagli agricoltori. È pur vero però che ce ne sono altri nella nostra regione che continuano a essere inservibili. Ma parlare di soppressione tout court sarebbe un errore strategico per la Puglia”.
Quella sull’utilità dei Consorzi di Bonifica è una questione da tempo aperta nel mondo agricolo pugliese. E a nulla sembrano servire le rassicurazioni della Regione Puglia e della stessa struttura commissariale. Restano invisi agli agricoltori alcuni tributi (come il 630, relativo a canali e terreni) la cui riscossione è richiesta anche se il servizio non è stato erogato.
“Sui territori registriamo uno scontento crescente e legittimo – spiega il presidente di Confagricoltura Puglia – Ma, prima di parlare di soppressione dei Consorzi, bisogna ragionale su due ordini di criteri”.
Il primo. “Ci sono Consorzi di Bonifica in Puglia – spiega Donato Rossi – che funzionano e che forniscono servizi direi indispensabili per l’agricoltura. È il caso degli enti operativi in provincia di Foggia. Azzerare realtà come queste sarebbe dannoso e strategicamente sbagliato”.
Il secondo. “È evidente che la Puglia agricola non è tutta uguale – dice Rossi – e che specie il Salento (inteso in senso allargato: Lecce, Brindisi e Taranto) ha specificità che, nella definizione dei servizi e quindi dei tributi, andrebbero tenute in debito conto. Cosa che, con la legge regionale che ha dato l’avvio all’ultima stagione commissariale, non è stata fatta”.
E dunque la soluzione. “Piuttosto che parlare di soppressione – afferma il presidente regionale di Confagricoltura – la nostra è una posizione volta a spingere la Regione Puglia a valutare queste specificità nell’ambito di una normativa regionale aggiornata che punti anche al superamento della fase commissariale e porti a una gestione più aderente alle reali richieste degli agricoltori, su tempi, modalità e futuro della gestione del ciclo dell’acqua. Noi le nostre proposte le abbiamo già portate all’attenzione della Regione. Siamo pronti a sostenerle in tutte le sedi, forti della compattezza della base che rappresentiamo”.