Acque sotterranee, la sfida di conciliare sostenibilità e produzione

In Puglia, regione caratterizzata dall’assenza di grandi fiumi e dove l’acqua autoctona proviene quasi esclusivamente dal sottosuolo, l’approvazione della Legge regionale 30 maggio 2025, n. 7 segna un passaggio importante per la gestione delle risorse idriche. Per la prima volta, una normativa definisce regole e procedure precise per l’estrazione e l’uso delle acque sotterranee. A pochi giorni dall’approvazione del testo, Confagricoltura Puglia è la prima organizzazione ad aver promosso un convegno tecnico online – l’incontro si è tenuto oggi, mercoledì 23 luglio.
L’evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, di dirigenti e funzionari della Sezione Risorse Idriche della Regione Puglia. Il dibattito è stato moderato da Beatrice Brizi, direttrice di Confagricoltura Puglia, e da Gianni Porcelli, vicedirettore di Confagricoltura Bari/BAT.
“La conferenza – ha sottolineato al termine dell’evento il presidente di Confagricoltura Puglia Antonello Bruno – è stata un’occasione preziosa per analizzare la legge in chiave per il mondo agricolo. Ha portato alla luce quesiti, dubbi applicativi e proposte migliorative raccolti dai produttori e dai tecnici del territorio”. “Più nello specifico, sono emerse preoccupazioni legate alla rigidità di alcune sanzioni, come la revoca della concessione per il superamento del 20% del volume autorizzato o per il malfunzionamento dei dispositivi di misurazione. Tali sanzioni sono state ritenute da più parti eccessivamente punitive in un contesto produttivo segnato da siccità, salinizzazione e fabbisogni irrigui in crescita”.
Il confronto odierno ha confermato che la nuova disciplina rappresenta un punto di partenza importante per una gestione sostenibile e trasparente dell’acqua. Tuttavia, necessita ancora di chiarimenti, integrazioni e flessibilità applicativa, affinché possa davvero coniugare la tutela della risorsa con la competitività dell’agricoltura pugliese. “L’acqua sotterranea è la nostra unica risorsa irrigua stabile”, ha dichiarato Confagricoltura Puglia. “Ma se vogliamo difenderla e usarla con equilibrio, dobbiamo dotarci di regole certe, coerenti e calate nella realtà. Questo è il tempo della conoscenza, del confronto e della responsabilità.”
Durante il webinar si è discusso anche dell’effettiva compatibilità tra la nuova legge e le moderne esigenze colturali, a partire dagli impianti superintensivi di olivo e mandorlo. È stata inoltre sollevata la possibilità di aggiornare il Piano di Tutela delle Acque (PTA) alla luce di dati più recenti su qualità e disponibilità delle falde in alcune aree chiave, come l’agro di Canosa o le zone costiere.
Confagricoltura ha inoltre sollevato interrogativi sull’efficacia del sistema dei pareri vincolanti, come quello dell’Autorità di bacino, che in molti casi sta bloccando il rinnovo delle concessioni. È stato sottolineato come la digitalizzazione dei procedimenti, pur positiva, debba essere accompagnata da semplificazioni concrete, soprattutto per le realtà collettive (comunioni irrigue, consorzi, cooperative), che si trovano a gestire decine di particelle su piattaforme spesso poco funzionali.
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