CONVEGNO SICCITÀ E RECUPERO DELL’ACQUA. UNA NUOVA PROPOSTA DI GOVERNANCE
Fondi a disposizione. Normativa in via di cambiamento. Maggiore consapevolezza dei mutamenti climatici. È una convergenza favorevole quella proposta oggi dal convegno di Confagricoltura Puglia sul tema “Siccità e recupero dell’acqua”: tanto favorevole da essere irripetibile e per questo impossibile da lasciarsi sfuggire. Lo hanno ribadito tutti i relatori all’importante appuntamento odierno. In primis Giovanna Parmigiani, delegata della Giunta nazionale di Confagricoltura. “Abbiamo voluto l’istituzione di un Tavolo Acqua proprio per questo – ha spiegato – L’anno scorso ci siamo trovati di fronte alla punta di un iceberg, con ben 12 regioni su 20 che hanno chiesto lo stato di calamità. Ma questo è un trend cui dobbiamo arrenderci ed è necessario concentrarsi sulla pianificazione approfittando appunto di questa convergenza fra i fondi a disposizione e le novità normative”.
I fondi a disposizione rappresentano il primo importante capitolo di analisi. Ha spiegato Donato Rotundo, direttore dell’Area Ambiente di Confagricoltura: “Ci sono i psr nel periodo di programmazione 20014-2020 che prevedono una serie di interventi. Ci sono ancora un po’ di problemi che però si stanno risolvendo e quindi speriamo che a breve si aprano anche i bandi che riguardano la parte irrigazione. A livello nazionale, finalmente stiamo passando a una programmazione pluriannuale. Il primo intervento lo abbiamo avuto con il Piano di sviluppo rurale nazionale, che ha previsto 300 milioni di euro di finanziamento proprio per quel che riguarda la gestione delle risorse idriche in agricoltura. Contemporaneamente a breve avremo un altro bando importante che riguarda i Fondi di Coesione diretto specificatamente alle aree meridionali e alle isole”.
Ma il problema è innegabilmente anche di natura politica. Come ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Puglia, Donato Rossi.Questa giornata di studio vuole essere, in questo senso, un momento di confronto proprio fra gli enti e fra gli enti e le imprese. Perché ciascuno comprenda che lungaggini burocratiche, incomprensioni più o meno politiche, scelte gestionali avventate – alla luce dei dati che ci verranno spiegati questa mattina e delle opportunità anche di finanziamento che abbiamo a disposizione – danneggiano prima di tutto e soprattutto la sostenibilità ambientale e il futuro dei nostri territori.